Testo e foto: Luca Albrisi

 

Che dire?
C’è stato tutto. Ed è stato tremendamente emozionante.

Vedere qualcosa di così idealista come il The Clean Outdoor Manifesto diventare reale e  dannatamente tangibile per la prima volta è stato qualcosa di sorprendente.

Vedere un’idea che prende forma nella mente di persone diverse ma con intenti simili – amanti dell’outdoor in molteplici forme ma consapevoli che l’amore per l’ambiente è sempre il medesimo – è qualcosa che dona speranza.

Vedere che dalle parole e dalla sensibilizzazione si sta cercando, insieme, di passare all’azione generando una vera e propria massa critica composta da professionisti e amanti dell’outdoor infonde una grande forza e voglia di lottare.

 

 

Ieri è stato il primissimo passo “pubblico” del #TheOutdoorManifesto e non potevamo chiedere di meglio.
Una serata sold-out che, nel suo piccolo, ha scritto un po’ di storia “là fuori” ma, soprattutto, dentro di noi.

Ci siamo sentiti sostenuti e ci siamo sentiti parte di qualcosa che sta nascendo e che, tutti insieme, stiamo contribuendo a fare in modo che funzioni rimanendo libera e di tutti.

Abbiamo deciso di metterci la faccia noi 12 in primo luogo ma anche tutti voi che state firmando e che siete davvero tantissimi. 

Ma ora che avete firmato non pensate che sia finita qui; perché metterci la faccia è solo l’inizio.
Firmare non serve a nulla se non come preludio all’agire.
E per agire dovete prendere posizione, proporre, comunicare, sbattervi.

Per agire bisogna saper sognare ma per cambiare le cose bisogna prendere in mano la situazione.
E questo è dovere di tutti.

 

Read, sign. Take Action!

 

  

Luca Albrisi, Davide “Zeo” Branca, Eva Toschi, M.C. Ferrero, Coach Grazielli e Luca Dalpez.
6 dei primi 12 firmatari del Manifesto.
(foto: Pietro Toffanelli)

Un ringraziamento particolare allo store Patagonia di Milano che ci ha ospitato e ai ragazzi di Selva Urbana per il supporto e la collaborazione (e per i futuri progetti insieme!).